Bakalibro della settimana



 LA BREVE FAVOLOSA VITA DI OSCAR WAO, di Junot Diaz.


 Perchè questo "libro" funge da ingresso nella magica stanza del "Bakalibro"? Come può un romanzo tanto straordinario che si è pure intascato nel 2008 il Santo Graal di ogni scrittore, il Pulitzer per intenderci, rappresentare la mission di questa pagina? Intanto perchè in fatto di libri sono dannatamente sentimentale. In secondo luogo per la mia fottutissima paura dell'aereo. E questa è la ragione preponderante. Nonostante quasi dieci anni alle spalle di aereo, quasi sempre nel posto appiccicato al motore, notoriamente parte più roboante e traballante di questo stronzissimo aggeggio. Ebbene, dopo  quasi  dieci anni di fottutissima e potenziale abitudine al vuoto dei cieli, io ancora mi cago sotto. Ad ogni minimo sussulto, benchè finga una serena e noncurante indifferenza, magari con un sorriso alla Stanislavskij capace di rassicurare anche il più ipocondriaco dei passeggeri, vedo la mia vita intera passarmi davanti, mentre gocce di sudore freddo anzi gelido imperlano la mia fronte. I miei occhi ogni volta cercano febbrili segnali elettromagnetici responsabili di un eventuale catastrofe. Un terrore irrazionale e bastardo per cui unico rimedio, il medesimo per ogni momento difficile della mia esistenza, è l'evasione. Devo distrarmi. Obbligatoriamente. E qui entra in gioco l'elemento "Baka". Già, perchè, terminato il fatidico check in di merda beccato per un soffio, l'unica preoccupazione è sempre quella di superare l'ora sfigata di volo  che mi attende e che attendo come chiamata al "Giudizio eterno". Ecco allora che entro nella libro-edicola dell'aeroporto per acquistare qualcosa che non assomigli a un best-seller-perchè-non-ce-la-posso-fare-a-digerirlo e mi imbatto in questo autore sconosciuto. Autore sconosciuto che evidentemente ha capito il senso, di cosa bene non sò, ma certamente l'ha capito. Nell'istante più "Baka" possibile,mi viene riservata una inattesa quanto gradita sorpresa. La storia di una famiglia intera  dalla Repubblica Dominicana all'America dei Miracoli irrealizzati e irrealizzabili, passando per bellezze piene rinsecchite dalla menopausa , passando per la dittatura di Trujillo e infine giungendo a turbe adolescenziali  di giovani e stupende donne che si concedono all'intelligenza del complesso.  E questo  scrittore incauto e geniale sceglie di raccontare questa storia che puzza di colossal letterario Allendiano ( per carità sempre gradito), prediligendo come protagonista lo sfigato di turno, il più sfigato di tutti, l'Oscar Wilde denoialtripeggio. Oscar Wao, appunto, segaiolo romantico. Romantico nel senso letterale del termine. Il tutto servendosi di una prosa familiare e dolcemente triste. Sublime. Mai una scelta compiuta in un momento tanto idiota si è rivelata più azzeccata.  Un libro che si legge tutto d'un fiato. Il tempo di un volo nazionale. Lascio ad altri il piacere tutto personale di gustarsi la trama. Fino in fondo.